Museo Archeologico di Castro

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I doni degli dèi alla mitica Apulia Felix di ieri e di oggi

venerdì 21 luglio 2023

Articolo di Giuliano Volpe - Professore ordinario di Metodologia della ricerca archeologica presso l'Università di Bari e coordinatore del comitato scientifico (MiC / Regione Puglia / Polo Biblio-Museale Regionale / Università di Bari, di Foggia e del Salento)



Come illustrare al pubblico cinese alcuni aspetti della storia antica della regione? Ecco la domanda che si è posta il comitato scientifico, coordinato da chi scrive, che costruito il progetto della mostra «I doni degli dèi. Apulia felix tra Greci, Indigeni e Romani», allestita nel museo di Nanchino in Cina, inserita tra le 10 principali mostre del 2023 in Cina e visitabile fino alla fine di ottobre.

La Puglia, circondata per oltre 400 chilometri dal mare, posta nel cuore del Mediterraneo, dotata di terre fertili, ha ricevuto in età antica molti doni dagli dèi. Potremmo definirla Apulia felix, perché feconda, produttiva, portatrice di frutti. Ricorrendo, così, ad alcune divinità del pantheon greco-romano la mostra celebra alcune peculiari produzioni pugliesi, di ieri come di oggi. A guidare i visitatori lungo il percorso della mostra e idealmente in un viaggio nella storia della Puglia è il giovane su delfino, simbolo di Taranto, unica colonia greca in territorio lapigio, presente sulle oltre duecento monete d'argento del tesoretto di Specchia esposte in mostra. Attraverso una selezione significativa di oggetti - prevalentemente ceramiche figurate, sculture, pitture, terrecotte o oreficerie -, ma anche grazie a ricostruzioni, video multimediali, immagini e disegni e alcune splendide fotografie d'autore, emergono alcuni caratteri della Puglia antica, regione, che grazie alla sua centralità mediterranea, è sempre stata luogo di confluenza di culture.

I frutti del mare e della terra sono al centro del racconti che vedono protagonisti gli dèi antichi. Lo sviluppo storico attraversa numerosi secoli, almeno tra il VII-VI secolo a.C, e la fine dell'età romana (V secolo d.C.), nel rapporto tra le civiltà indigene daunia, peucezia e messapica, la colonia greca di Taranto e l’arrivo e l’affermazione della nuova potenza mediterranea di Roma. Il dio del mare Poseidon porta alla scoperta dello sue risorse, i pesci, ma non solo, i mitili, la porpora, la seta di mare, e anche il sale, preziosa risorsa alla quale era legato anche l'eroe Eracle, necessaria anticamente per conservare i cibi, fondamentale nell'alimentazione degli uomini e degli animali, in medicina e nella cosmesi, nel trattamento delle pelli e delle lane. Ancora oggi la Puglia è strettamente legata alle risorse del mare, alla pesca e anche nella sua cucina i prodotti del mare sono una presenza costante.

Demetra è Il simbolo stesso dell'abbondanza, della fertilità, del ciclo della vita. A lei è legata l'immagine del grano e dei vari altri cereali. La Puglia è stata in età antica, medievale e moderna, e tuttora è uno dei grandi granai d'Italia e il suo piane è celebrato nel mondo, anche con prodotti che hanno conquistato alti riconoscimenti, come il pane di Altamura o quello di Monte Sant'Angelo. Atena, dea guerriera, bella, forte e intelligente, è all'origine della nascita dell'ulivo: la Puglia con i suoi ulivi secolari, vere e proprie opere d'arte della natura, e con una delle principali produzioni di olio al mondo pare rendere omaggio ancora oggi ad Atena.

In Puglia il culto di Atena è strettamente legato alle vicende, tra storia e mito, della guerra di Troia e della fondazione di Roma: recentemente a Castro, gli scavi archeologici condotti da Francesco D'Andria hanno portato alla scoperta di un grande tempio di Atena e al rinvenimento della monumentale statua di culto, presente in copia nella mostra. Nel nome di Atena Iliaca Roma stabilì nelle prime file della sua espansione un'alleanza con le popolazioni indigene della Puglia, dove il culto di Atena era assai diffuso, come dimostrano ad esempio i templi di Lucera e di Canosa. L'eroe acheo Diomede, protagonista con Odisseo della distruzione di Troia, avrebbe rubato il Palladio dal tempio di Atena a Troia e dopo la guerra sarebbe venuto proprio in Puglia e in altre località dell'Adriatico, fondando città e soprattutto portando con sé la civiltà greca e in particolare la cultura della navigazione e dell'allevamento dei cavalli.

Atena, la Minerva latina, era anche la divinità protettrice della cultura delle scienze, della ricerca, delle arti e dell'artigianato. Allo stesso modo Apollo proteggeva le arti e specificamente la musica, oltre al pensiero filosofico, alle scienze mediche e alle capacità profetiche: la Puglia con le sue Università e i centri di ricerca, le case editrici e le molte altre imprese culturali, la creatività degli artigiani, il genio di musicisti e artisti, la profondità di pensiero e la capacità di innovazione del ricercatori è uno del territori nei quali l'eredità delle due divinità è ancora oggi molto viva.

La Puglia è anche la terra del piacere della vita, dei riti del banchetto e della convivialità, e terra di vigneti e di ottimi vini: i potenti rossi, i gradevolissimi rosati, i freschi bianchi, i dolci moscati.

Dioniso qui è di casa. La produzione del vino ha una tradizione antichissima e per secoli in età romana il vino fu esportato dappertutto nel Mediterraneo in anfore prodotte nel territorio di Brindisi. Una preziosa sala da pranzo, quella della villa romana di Faragola, nelle campagne di Ascoli Satriano, un'azienda agricola proprietà di un ricco o colto esponente della aristocrazia romana, documenta la persistenza a lungo del mondo dionisiaco, della civiltà del banchetto, della cura del corpo e dei piaceri della vita, anche nelle fasi finali della Antichità, quando la religione cristiana si sostituì a quella pagana.

Infine, Eracle, il più popolare degli eroi, famoso per la sua forza sovrumana, armato della sua immancabile clava e coperto dalla pelle di leone, dio eppure uomo, con tutte lo sue debolezze, le suo sofferenze e anche i suoi errori, capace sempre di rialzarsi e di affrontare una nuova fatica. In età romana assunse anche il ruolo di protettore della pastorizia e dei tratturi della transumanza, le grandi strade erbose che ancora oggi sono presenti nel paesaggio pugliese, lungo le quali si svolgeva lo spostamento stagionale delle greggi delle pecore tra i pascoli invernali, nelle pianure pugliesi, e i pascoli estivi delle montagne dell'Italia centrale.

Il dialogo tra l'antichità e la contemporaneità proposto dalla mostra non è banalmente motivato da un intento meramente promozionale, ma intende sottolineare il senso e il valore che oggi attribuiamo noi al passato. Ecco riassunto, in breve, il senso della mostra rivolta al popolo cinese, erede di una grande tradizione culturale, che condivide con l'Italia e la Puglia molte peculiarità come la civiltà del cibo, il culto per la qualità del prodotti, il piacere della convivialità, l'amore per la cultura, le arti, il senso dell'ospitalità, il forte legame con le proprie tradizioni, la propria storia, le proprie radici. Mi auguro, pertanto, che la mostra, con il viaggio proposto in compagnia di divinità ed eroi, stimoli la curiosità dei visitatori cinesi e il desiderio di viaggiare in Puglia alla scoperta delle città, dei musei, del parchi archeologici, delle tradizioni o delle culture, delle tante storie stratificate nel suoi paesaggi.