Museo Archeologico di Castro

"Antonio Lazzari"

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Inizia la Campagna di scavo archeologico 2020

sabato 10 ottobre 2020



Comunicato Stampa

Castro - 10/10/2020

Con l’arrivo della Concessione dal Ministero MIBACT, iniziano gli scavi nella località Capanne a Castro, promossi dal Comune di Castro, grazie alla volontà di valorizzare il suo straordinario patrimonio culturale, sostenuta dal Sindaco Luigi Fersini e dall’Assessore alla Cultura Alberto Capraro. Il Comune ha inoltre istituito, a supporto delle attività di ricerca e di valorizzazione promosse dal MAR di Castro (Museo Archeologico), il Laboratorio di restauro dove vengono studiati, restaurati e documentati i numerosi reperti di scavo.



Agli scavi condotti sotto la direzione scientifica del prof. Francesco D’Andria e con il coordinamento sul cantiere di Amedeo Galati, partecipano i giovani archeologi Alessandro Rizzo, Emanuele Ciullo e l’operaio Luigi Bene. I ricercatori del CNR ISPC- Istituto Scienze del Patrimonio Culturale partecipano alle attività di ricerca: Maria Piera Caggia, per lo studio della ceramica messapica, Tommaso Ismaelli, per i reperti relativi all’architettura, Giuseppe Scardozzi per le prospezioni geofisiche. A Vito Giannico, dottore di ricerca dell’Università del Salento, è affidato lo studio dell’altare del tempio e l’analisi dei materiali rinvenuti.

Obiettivo della campagna 2020 è lo scavo del grande riempimento, profondo circa sei metri, in cui furono depositati, dopo la sua distruzione da parte dei soldati di Annibale nel 214 a.C., i resti del grande santuario della dea Atena, celebre nell’Antichità, posto a sorvegliare l’ingresso al mare Adriatico e legato alle memorie troiane ed alla tradizione del primo sbarco di Enea e degli esuli da Ilio sulle coste dell’Italia. In questo riempimento fu seppellita anche la statua di culto della dea Atena, alta più di tre metri, della quale non si è ancora trovata la testa. Lo scavo permetterà inoltre di portare alla luce il grande muro a blocchi squadrati, costruito alla fine del IV sec. a.C. dai Messapi, come terrazzamento e difesa del santuario che sorgeva dove ora è il centro storico di Castro. Si prevede che il muro sia conservato per un’altezza di circa sei metri e che costituisca una delle strutture a blocchi meglio conservata di tutta la Messapia, seconda soltanto alle mura di Egnazia, il centro messapico non lontano da Monopoli.

Anche quest’anni i lavori potranno contare sui contributi del Comune di Castro e del prof. Francesco Lazzari, figlio del celebre geologo nativo di Castro, al quale è intitolato il MAR-Museo Archeologico.

Francesco Lazzari, autentico evergete (dal greco, la parola significa benefattore) dello sviluppo culturale di Castro, sostiene finanziariamente, da quattro anni, le attività sul campo che offrono opportunità di lavoro ai giovani archeologi di questo territorio e che ne hanno enormemente incrementato il patrimonio archeologico. E’ auspicabile che anche la Regione Puglia sostenga nei prossimi anni il Progetto per la realizzazione del Parco Archeologico di Castro.